Poetandem 2009 Evento - 2009
Locandina
Un progetto della Compagnia Teatro dell’Argine
organizzato nell’ambito de La scena dell'incontro 2009 e di Bologna Estate 2009
con il sostegno di Legacoop Bologna
e con il patrocinio del Comune di Bologna, Comune di San Lazzaro di Savena, Provincia di Bologna, Regione Emilia-Romagna
con gli attori del Teatro dell'Argine e gli allievi dell'ITC Studio
Lo spettacolo
Centinaia di persone in bicicletta. L'intera comunità che da anni fa teatro con il Teatro dell'Argine. Italiani e stranieri, adulti e bambini, dilettanti e professionisti. Ciascuno con una poesia a memoria. Centinaia di poesie scritte da poeti di tutto il mondo. Poesie che raccontano mondi e condizioni lontane dalle nostre. Gioiosamente invadono piazze, vie, giardini, insomma luoghi della città significativi dal punto di vista dell'incontro, della mescolanza tra culture diverse.
La prima "poeciclettata mondiale" è partita alle 17 del 4 luglio 2009 da Piazza Bracci a San Lazzaro ed è proseguita a Bologna in Piazza Santo Stefano, Piazza Re Enzo e Via delle Moline, concludendori in serata con l'ultima tappa nel Chiostro di Piazza San Martino.
Lo schema
SECONDA INVASIONE scendendo dalle bici uno a uno e cominciando a dire le poesie fino a dirle tutti insieme contemporaneamente
PUBBLICO 1: al segnale dei tamburi consegnare le bici agli amici e andare a cercare spettatori a cui dire a tu per tu le poesie (meglio se la si dice a più spettatori, anche spezzandola)
PRIMA FIGURA: DUE CERCHI. Al segnale dei tamburi, fare due cerchi a partire da MICAELA (GRUPPO A) e VICKY (GRUPPO B). A cerchi fatti, due solisti si alzano e fanno un dialogo poetico.
PUBBLICO 2: al segnale dei tamburi andare a cercare spettatori a cui dire a tu per tu le poesie.
SECONDA FIGURA: LA LINEA. Al segnale dei tamburi, fare una linea dietro MICAELA. A tamburi fermi una solista percorrerà la stradina fatta degli sgabeli che noi le mettiamo sotto i piedi, mentre un solista dirà una poesia.
PUBBLICO 3: al segnale dei tamburi andare a cercare spettatori a cui dire a tu per tu le poesie.
TERZA FIGURA: SCAMBIO DI SGABELLI E CADUTA. Al segnale dei tamburi ci scambiamo gli sgabelli, fino allo stop dei tamburi che significa “Cadere a terra”. Diana sola resta in piedi e dice la sua poesia.
ADDIO. Al segnale dei tamburi, rimettere in spalla lo sgabello, riprendere le bici e andarsene scampanellando.
SECONDA INVASIONE scendendo dalle bici uno a uno e cominciando a dire le poesie fino a dirle tutti insieme contemporaneamente
PUBBLICO 1: al segnale dei tamburi consegnare le bici agli amici e andare a cercare spettatori a cui dire a tu per tu le poesie (meglio se la si dice a più spettatori, anche spezzandola)
PRIMA FIGURA: DUE CERCHI. Al segnale dei tamburi, fare due cerchi a partire da MICAELA (GRUPPO A) e VICKY (GRUPPO B). A cerchi fatti, due solisti si alzano e fanno un dialogo poetico.
PUBBLICO 2: al segnale dei tamburi andare a cercare spettatori a cui dire a tu per tu le poesie.
SECONDA FIGURA: LA LINEA. Al segnale dei tamburi, fare una linea dietro MICAELA. A tamburi fermi una solista percorrerà la stradina fatta degli sgabeli che noi le mettiamo sotto i piedi, mentre un solista dirà una poesia.
PUBBLICO 3: al segnale dei tamburi andare a cercare spettatori a cui dire a tu per tu le poesie.
TERZA FIGURA: GIROTONDO INTORNO AL NETTUNO. Al segnale dei tamburi MICAELA si ferma. Tutti in cerchio a partire dalla sinistra di Micaela con sgabello davanti. Quando sono arrivati tutti, ci diamo la mano e giriamo in senso orario. Ognuno dice un paio di versi della propria poesia, poi attacca un altro, senza un ordine preciso, ma stando in ascolto per cercare di non sovrapporsi con quello a fianco a noi. Se la sovrapposizione invece avviene con uno che sta dall’altra parte del cerchio va bene, perché c’è molta confusione, così ogni spettatore dal suo lato può sentire qualcosa.
ADDIO. Al segnale dei tamburi, rimettere in spalla lo sgabello, riprendere le bici e andarsene scampanellando, GIA’ NELL’ORDINE DI ARRIVO e cioè prima gli amici e poi i coreografanti
FIGURA DELLA PIOGGIA DI POESIE. Disporsi su due file ai due lati della via, salire sullo sgabello e dire le poesie ai passanti.
ADDIO. Al segnale dei tamburi, rimettere in spalla lo sgabello, riprendere le bici e andarsene scampanellando.
PUBBLICO 1: la prima cosa è andare a cercare spettatori a cui dire la poesia, sempre con la presentazione. Gli spettatori saranno seduti ai tavolini nel Chiostro, o sotto il portico alle bancarelle.
LANCIO DI VOCI POETICHE AL BALCONE: al segnale di tamburi, si sale sulla balconata al primo piano; arrivati di sopra si prenderanno da due scatolini una bella manciata di volantini poetici e li si tiene con sé. Poi si va alla balconata: qui ci saranno degli scambi di poesie da un balcone all’altro, con lo stesso sistema usato nel girotondo al Nettuno: ognuno dice un paio di versi della propria, poi attacca un altro, senza un ordine preciso, ma stando in ascolto per cercare di non sovrapporsi. Quando Micaela darà un segnale alzando le braccia al cielo, silenzio. Micaela dirà quattro versi di chiusura. A quel punto avverrà il
LANCIO DI VOLANTINI POETICI dalla balconata. Tutti contemporaneamente lanceremo i volantini con le poesie dalla balconata sugli spettatori sottostanti.