Nel 1998 abbiamo trovato casa: il teatro di San Lazzaro di Savena, città alle porte di Bologna, riapriva i battenti dopo tanto tempo e cercava nuovi inquilini. Da allora quel teatro è stato come una casa non solo per noi della Compagnia, ma per tutti quelli che hanno voluto visitarla e abitarla. Sì, ci piace pensare all’ITC come a una casa... Una di quelle case accoglienti e calde, sempre molto ospitali, dove, quando entri, anche se non ci sei mai stato, senti subito che lì puoi starci bene, tanto bene che quella casa, poi, diventa la tua casa. Non è una villa lussuosa, non una costruzione ipermoderna tirata a lucido: è nata molti anni fa come aula magna di un istituto tecnico commerciale (per questo si chiama ITC), per diventare poi, alla fine degli anni ’80, un piccolo punto di riferimento per comici e artisti d’avanguardia. Poi, anni di chiusura, la lunga ristrutturazione, un bando pubblico...
Molto tempo dopo, oggi, l’ITC è un teatro da 220 posti tra i più attivi e frequentati del territorio regionale. 30.000 spettatori all’anno in una città di 30.000 abitanti. Più della metà vengono da Bologna. Molti anche da fuori Provincia. Di qui passano alcuni tra i nomi più importanti del teatro italiano; e ci passano anche musicisti, scrittori, studiosi, fotografi... È una specie di luogo aperto all’incontro e alla contaminazione, dove si possono conoscere persone, stringere rapporti, ascoltare storie. In ogni stanza della casa, ogni giorno, ci sono persone che lavorano e provano, che allestiscono spettacoli, che accolgono spettatori e amici, proprio come si fa in una casa qualunque.
Con la sola differenza che, in questa casa, si trasforma il lavoro in passione e la passione in tempo da dedicare agli altri.
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