Noi, parti offese. Solidarietà in scena
Il Progetto
in collaborazione con Comune di Bologna , Comune di Ferrara, Comune di Modena, Comune di Parma, Comune di Piacenza, Comune di San Lazzaro di Savena
Quando si verifica un reato molto grave - sia esso un omicidio, una violenza sessuale, un maltrattamento reiterato nel tempo – si crea uno strappo nel tessuto sociale, una ferita difficilmente rimediabile che dovrà essere curata pazientemente e con gli strumenti opportuni. Questa lacerazione non riguarda soltanto la vittima: come la risposta di giustizia non può e non deve essere la vendetta, ma è rimessa all’autorità giudiziaria perché tutta la società è offesa da quel reato, così anche il bisogno di ascolto, solidarietà, vicinanza vissuti dalla persona offesa non dovrebbero essere un problema personale bensì qualcosa che riguarda l’intera comunità.
Si basa su questo la scelta di solidarietà compiuta in Emilia Romagna da Regione, Province e Comuni capoluogo dando vita ad una Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati, partner integrante di questo progetto, per non lasciare solo chi è costretto ad affrontare improvvisamente una perdita, un trauma, una limitazione della propria libertà per mano di altri.
La Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati nasce nel 2004, interviene su istanze dei sindaci del territorio per prestare aiuto alle vittime di gravi reati dolosi e riceve annualmente poco più di 30 istanze; tema ricorrente è la violenza di genere, sebbene la Fondazione si interessi a tutti i reati più gravi. Questa opportunità, unica in Italia, ha ancora bisogno di essere divulgata tra chi in Emilia-Romagna lavora con le parti offese – avvocati, Forze dell’Ordine, operatori sociali – perché la sua azione sia davvero efficace e mirata alle esigenze delle vittime. A questo scopo è mirata una delle principali azioni progettuali: la formazione degli operatori sociali e della giustizia.
Al tempo stesso, attraverso le letture sceniche che narrano storie di violenza realmente accadute, il progetto intende avvicinare i cittadini, e particolarmente i giovani, al vissuto delle vittime di gravi reati, allo scopo di stimolare atteggiamenti di ascolto e scelte di solidarietà.
Il numero crescente dei femminicidi e il rilievo ormai assunto dalla violenza di genere nel discorso pubblico e nelle scelte normative, oltre che nell’esperienza della Fondazione, ci hanno indotto a individuare questo tema come centrale.
Tutti i materiali che saranno utilizzati per la costruzione dei testi sono tratti da storie realmente accadute e affrontate in udienza presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna. Verbali di udienza e stralci di relazioni delle Forze dell’Ordine rappresentano infatti la materia prima con cui si lavorerà per la composizione delle narrazioni.
Le attività
Il progetto coinvolge cinque città della Regione Emilia-Romagna: Bologna, Ferrara, Modena, Parma e Piacenza, nelle quali:
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vengono promossi incontri di sensibilizzazione e formazione, con informazioni specifiche sulla Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati, rivolti ad un pubblico di avvocati, Forze dell’Ordine, operatori dei servizi sociosanitari e Terzo Settore. Gli incontri, a più voci, mettono in luce l’esperienza della Fondazione in quel territorio e daranno spazio al confronto con i destinatari;
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viene realizzata una lettura scenica , parte integrante della formazione del punto precedente ma aperta a tutti i cittadini, sulla violenza intrafamiliare. In particolare, viene ripreso e adattato il testo I bambini non hanno sentito niente che mette in luce il tema anche dal punto di vista dei bambini, i quali spesso assistono o sono coinvolti negli episodi di violenza. La lettura scenica prese nta due storie familiari: la prima è una storia come tante altre, fatta di soprusi e tentativi di riappacificazione, fino alla definitiva separazione della coppia genitoriale; la seconda riguarda un femminicidio realmente accaduto in provincia di Bologna nella primavera 2013 e porta in scena i parenti più stretti della coppia, fino all’incontro con l’assassino. La lettura scenica viene replicata in ognuna delle città coinvolte grazie alla collaborazione con enti teatrali presenti sul territorio;
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vengono realizzate attività laboratoriali e di lettura in cinque istituti secondari di secondo grado nei territori selezionati centrate su una storia di violenza di genere in adolescenza, con la possibilità di interagire e commentare sui diversi aspetti evocati (ruoli di genere, stereotipi, possibilità di aiuto da parte dei soggetti terzi, motivazione di chi agisce violenza, ecc.).
I partners
in partenariato con
in collaborazione con
con il contributo di
con il patrocinio di
Le date
- mercoledì 10 febbraio 2016, Modena
- lunedì 11 aprile 2016, Piacenza
- martedì 3 maggio 2016, Bologna
- lunedì 12 settembre 2016, Parma
- giovedì 24 marzo 2016, Modena
- lunedì 11 aprile 2016, Piacenza
- martedì 3 maggio 2016, Bologna
- lunedì 12 settembre 2016, Parma
- venerdì 25 novembre 2016, San Lazzaro di Savena
- mercoledì 16 febbraio 2016, Ferrara
- mercoledì 24 febbraio 2016, Ferrara
- martedi 1 marzo 2016, Bologna
- mercoledì 6 aprile 2016, Modena
- mercoledì 6 aprile 2016, Parma
- lunedì 11 aprile 2016, Piacenza
Il promo
Il documentario
Il gioco di ruolo
Il progetto ha dato vita a un kit didattico: si tratta di un gioco di ruolo pensato per promuovere tra gli adolescenti comportamenti responsabili, di solidarietà e rispetto della legge, incominciando dal riflettere sulle conseguenze della violenza.
- Introduzione del gioco di ruolo Noi, parti offese. Solidarietà in scena
- Presentazione della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati
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Suddivisione in gruppi:
- In fin di vita dopo la rapina
- Adescata sul web, violentata tra le mura domestiche
- Sono vivi per miracolo, ma la casa è distrutta - Ritorno in plenaria e conclusione del gioco di ruolo
- Confronto su come riportare l’esperienza con gruppi di adolescenti e giovani
- Consegna gratuita del kit didattico ai partecipanti
- Conclusioni