Acting Diversity
Il Progetto
Origini
Obiettivi
Attività
Le principali attività:
1) due laboratori teatrali interculturali condotti dai registi e drammaturghi del TdA in Italia:
- uno coinvolgerà giovani e studenti tra i 18 e i 25 anni;
- l’altro coinvolgerà migranti, richiedenti asilo, rifugiati politici e giovani tra i 18 e i 35 anni;
2) scambio internazionale di metodi artistici:
- nei due laboratori teatrali italiani, interverranno, con due sessioni intensive di lavoro, gli artisti del gruppo Al-Harah Theater (Palestina) e quelli della Badac Theatre Company (Regno Unito). Alle sessioni intensive parteciperanno non solo gli allievi dei laboratori, ma anche gli operatori e gli artisti professionisti della Compagnia, per un confronto e uno scambio sulle teorie e sulle pratiche del lavoro teatrale su temi quali quelli implicati nel progetto; per esplorare possibili nuove vie per il teatro come strumento di dialogo interculturale, di cittadinanza attiva e di inclusione e coesione sociale; e, infine, per attivare un momento di reciproca informazione e aggiornamento sulla condizione dei profughi e dei rifugiati nelle aree – così diverse fra loro – di provenienza dei 3 partner;
- nel corso del progetto, due artisti del TdA si recheranno rispettivamente in Palestina e nel Regno Unito, presso le sedi dei partner, per tenere analoghi laboratori di scambio con gli artisti e con gli operatori delle due compagnie partner. Nel caso del laboratorio in Palestina, il TdA incontrerà gli artisti del gruppo Al-Harah e gli operatori che lavorano nei campi profughi intorno a Beit Jala, vicino a Betlemme, sede della compagnia palestinese. Nel caso del laboratorio in Inghilterra, oltre agli artisti della Compagnia Badac Theatre, da sempre impegnata sui diritti umani, il TdA incontrerà le ragazze della St. Albans School, che vivono e studiano in contesti di forte tensione interculturale;
3) due spettacoli e due Festival finali:
- il laboratorio con giovani e studenti fra i 18 e i 25 anni sfocerà in uno spettacolo, che debutterà nel Festival delle Scuole dell’ITC Teatro a maggio 2013 - The Shoe Must Go On
- il laboratorio con migranti, richiedenti asilo, rifugiati politici e giovani sfocerà in uno spettacolo, che avrà un’anteprima intorno al 20 giugno, Giornata Mondiale del Rifugiato, e due repliche nel festival interculturale La Scena dell’Incontro a luglio 2013 - Il violino del Titanic
4) documentario e linee guida:
- le attività di progetto saranno riprese e montate in un documentario che sarà proiettato pubblicamente al termine del progetto. Inoltre saranno compilate e diffuse on line delle linee guida sui risultati raggiunti e i processi attivati, per una condivisione con chiunque si occupi di temi e di percorsi analoghi.
Metodo
Il metodo che sta dietro ai laboratori italiani si fonda sulla partecipazione attiva di tutti i membri del gruppo, sulla competenza professionale dei 3 partner e su uno scambio costante fra la pratica teatrale e momenti comuni di discussione sui temi fondamentali. Il lavoro corale sarà condotto attraverso esercizi teatrali di respirazione, voce e corpo; improvvisazioni su temi legati all’asilo politico, la migrazione, il razzismo, gli stereotipi sullo “straniero”, realizzate con e senza musica, con e senza parole; esercizi per la creazione e narrazione di storie; drammatizzazione dei materiali così creati e così via. I partecipanti saranno invitati a condurre parte del laboratorio, proporre esercizi, danze e musiche dei loro paesi di origine, nello spirito dell’educazione fra pari e dello scambio. I partecipanti avranno anche la possibilità di fare pratica con altre lingue, incontreranno giovani appartenenti ad altri background culturali, miglioreranno le loro abilità artistiche e comunicative. Lo stesso spirito guiderà I laboratori internazionali di scambio di metodi artistici in Italia, Palestina e Regno Unito e anche la creazione degli spettacoli finali, che saranno composti sulla base dei materiali creati dai partecipanti. In più, al pubblico degli spettacoli sarà data l’opportunità di migliorare la conoscenza e la sensibilità verso i temi del progetto: una più profonda consapevolezza può generare una più profonda comprensione e ridurre il conflitto sociale, per una società più coesa e inclusiva.
Guidelines
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