Il nuovo spettacolo del Teatro dell'Argine, regia Nicola Bonazzi

Strano ma vero è una storica rubrica della «Settimana enigmistica», che racconta fatti e fatterelli abbastanza assurdi per suscitare la nostra passeggera curiosità, ma non così assurdi da sembrarci irreali. Finalmente sfaccendati sotto l’ombrellone, o alla fine di un’intensa giornata di lavoro, spegniamo il cervello quel tanto che basta per continuare a reperire definizioni da cruciverba e farci sorprendere, senza metterli in dubbio, da quei fatti e fatterelli che accogliamo settimanalmente con grande cordialità. Bene. E se invece ci trovassimo di fronte a qualcuno che ci racconta la propria vita, magari picaresca, magari avventurosa, magari terribilmente drammatica (magari si tratta di sopravvissuti alla Shoah…), e quella vita suscitasse, come per le storielle di Strano ma vero, la nostra curiosità, o, di più, il nostro interesse, la nostra empatia, il nostro dolore? Salvo poi scoprire che quella vita è un falso abilmente costruito? Mica si può spegnere il cervello come sotto l’ombrellone… La “pseudologia fantastica” è appunto una patologia riconosciuta in medicina che individua i bugiardi seriali, e più precisamente quelli che inventano una biografia alternativa di sé, sino a non distinguere più verità e fantasia. E quando vengono smascherati, aprono la via a una serie di domande ineludibili: a cosa crediamo? cosa possiamo riconoscere come “verità” e cosa come “finzione”? come si può mettere in dubbio tutto senza che la realtà crolli miseramente? Lo spettacolo prova ad aggirarsi tra questi dubbi, raccontando la vita di alcuni bugiardi patologici. Con un’avvertenza: che a farlo sono degli attori, abituati al nesso inscindibile verità/finzione. Insomma, c’è da stare in guardia… 

Giovedì 20 replica sovratitolata per persone sorde

Sabato 22, a seguire, incontro con la Compagnia