Il sogno di una notte di mezza estate è un’opera famosa, anzi famosissima. Una delle opere di William Shakespeare più rappresentate nel mondo, e non solo a teatro, con le regie e le interpretazioni più diverse. Che senso può avere, dunque, riprenderla in mano per l’ennesima volta?
Per il gruppo di allievi e allieve che la affronta, sicuramente la lingua, la sintassi e il “corpo”, per così dire, della parola shakespeariana sono sempre un banco di prova e di crescita immenso.
In più, abbiamo tentato, in questo nostro percorso insieme, di indagare e far emergere due aspetti.
Innanzitutto, il lato più oscuro e misterioso di questa divertente commedia: questo bosco o meglio foresta, che, come la “selva oscura” di Dante, inghiotte i nostri protagonisti e li trasforma, da innocui beneducati cittadini in animali selvatici, senza più regole, senza quasi più freni. E lo fa non solo tramite gli incantesimi del popolo notturno, ma per la forza stessa dello stare fuori dalla Città e dalle sue leggi, dentro una natura profonda e imperscrutabile, ruvida, potente, sensuale e sfrenata.
In seconda battuta, il monologo di Titania, regina delle fate, che racconta lo stravolgimento di questa Natura selvaggia, che vede le stagioni non corrispondere più alle loro usuali caratteristiche e identità, e la terra trasudare vapori sconosciuti, e gli esseri che la abitano spaesati e attoniti per questo sconvolgimento; ebbene, questo mutamento della Natura, che nell’opera è attribuito alla lite tra Titania e Oberon, re degli elfi, a orecchi contemporanei non può non ricordare la grande crisi climatica e ambientale nella quale siamo immersi. E che questa crisi nell’opera cessi quando alla guerra fa seguito la pace, quando l’armonia torna tra gli esseri viventi, ci sembra anche un possibile bel messaggio per il nostro mondo “al di qua” del bosco.
con gli allievi e le allieve del laboratorio Intensivo di Recitazione del Mercoledì: Rodina Allushaj, Marisa Bergamini, Cecilia Bertuzzi, Francesco Bonci, Maurizio Granelli, Brankica Grudic, Alessandro Lydster, Matilde Mariotto, Marco Martinelli, Salvatore Musella, Stefano Peschiutta, Elisa Pompilio, Alessandro Scali
laboratorio e regia a cura di Micaela Casalboni
assistente Beatrice Zannoni
INTERO: € 8,00
ALLIEVO/A ITC STUDIO: € 8,00
RIDOTTO 6-11 anni: € 5,00
OMAGGIO 0-5 anni
ITC Teatro, Via Rimembranze 26, San Lazzaro di Savena (BO)
2024 - Teatro dell'Argine Società Cooperativa Sociale
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