Lo spettacolo non ha una trama ben precisa, ma esplora, attraverso un poliedro di quaranta scene brevi e brevissime, il rapporto nella società contemporanea tra informazione e sfera emotiva. La fame di informazione che il nostro modello di vita ci impone, la velocità, la frammentarietà e la superficialità di cui si nutre, gli strumenti e la tecnologia che utilizziamo per perseguire tutto questo, interagiscono a livello personale sulla nostra umanità, invadendola e incidendo profondamente sul nostro modo di rapportarci e di essere. Ogni scena inizia in medias res, e chiude in maniera repentina e sospesa, in una corsa bulimica che di situazione in situazione cerca di descrivere quante più dinamiche possibili. Così mogli, mariti, amanti, sorelle, amici, amiche, colleghi, medici pazienti, datori di lavoro, genitori, figli, clienti, persone che si conoscono, che non si conoscono, o che si conoscono appena, e, perché no, intelligenze artificiali, si confrontano nelle situazioni più disparate mostrando la complessità solo apparentemente caotica della battaglia interiore in atto al giorno d’oggi tra l'Amore e l'Informazione.